Il decreto sui criteri di localizzazione e compensazione sul nucleare è passato in consiglio dei ministri. Rispetto alle bozze che io e i miei colleghi abbiamo potuto vedere fino a ieri qualche modifica c'è. Va ricordato che il passaggio nelle commissioni parlamentari e soprattutto in conferenza Stato-Regione rende queste cifre, specie per la divisione tra i vari comuni, assolutamente provvisorie.
Ecco le novità: il decreto tre mesi giorni ai ministeri coinvolti (Sviluppo Economico, Ambiente e Trasporti) per definire lo "schema dei criteri" raggruppate in due tipi ci caratteristiche ambientali e tecniche. Tra quelle ambientali ci sono "popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità".
Quelle tecniche riguardano invece la "sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell'area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante".
Lo schema però lo deve proporre l'Agenzia che, ricordo, oltre a essere istituita avrà bisogno di qualche settimana per iniziare a funzionare, dunque ancora una volta le scadenze vanno considerate puramente indicative.
Sulle compensazioni
Per gli anni di costruzione si incassano 3.000 mila euro per ogni Mw sino ad una potenza di 1.600 Mw, "maggiorata del 20% per potenze superiori" quindi se si accettano due reattori si portano a casa fino a 11 milioni di euro l'anno
verrà diviso e destinato per il 40% agli enti locali e per il 60% alle persone residenti ed alle imprese in pratica pagherà in tutto o in parte "la spesa energetica, della Tarsu, delle addizionali Irpef, Irpeg e dell'Ici".
beneficio economico per la pari per ogni Kwh prodotto pari a 0,4 euro a MWh. Con un impianto a piena produzione, si parla di una somma superiore ai 5 milioni di euro l'anno.Così divisi: 10% alla Provincia o alle Province nel cui territorio e' ubicato l'impianto, per il 55% al comune e per il 35% ai comuni limitrofi, intesi come quelli la cui superficie ricada in tutto o in parte all'interno di un'area compresa nei 20 km dal perimetro dell'impianto di produzione di elettricità
E poi c'è l'ici, solo per il comune che ospita la centrale.