Le nuove centrali inglesi devono essere più sicure di come sono ora lo dice la Hse, l’autorità per la sicurezza sul lavoro, un’agenzia indipendente che si occupa di tutti i settori e non solo quello dell’energia, men che meno si occupa del nucleare.
Lo scoop lo ha fatto il Guardian con due articoli sia, nella versione on line che in quella cartacea.
Gli articoli vanno letti entrambi perché, pur parlando correttamente dello stesso argomento, non contengono le stesse informazioni. La versione cartacea sottolinea la notizia, cioè che i rilievi dell’Hse sono un bell’ostacolo ai piani del governo che vuole le nuove centrali on line entro il 2017 (l’Inghilterra ha un serio problema di invecchiamento di tutto il parco di produzione elettrica e rischia nei prossimi anni black out disastrosi). Aggiunge una considerazione politica sottolineando il coraggio dell’agenzia indipendente che nonostante l’interesse dell’esecutivo non ha ceduto alle pressioni per lasciar correre il programma.
La versione On line invece racconta, seppur riassumendoli, quali sono i problemi sollevati su entrambi i progetti di reattori di terza generazione presentati due diverse cordate (i francesi Edf e i tedeschi E.on-Rwe) che peraltro hanno già definito i probabili siti di costruzione (per maggiori informazioni vedere il Capitolo tre “chi”) .
Dentro c’è di tutto, da mancanze decisamente secondarie, come l’uso dei pollici e dei piedi al posto del sistema metrico decimale, fino a questioni più sostanziose come la composizione di acciaio e cemento del guscio che deve contenere il reattore (un problema analogo l’Epr l’ha avuto in Finlandia).
L’agenzia non ha “bocciato” i progetti, non potrebbe farlo, ma aspetta le soluzioni dagli stessi costruttori per poi decidere.
Mi vengono tre considerazioni:
1) I reattori di terza generazione Ap 1000 e soprattutto l’Epr francese continuano ad lasciare insoluti una serie di interrogativi tecnologici ed economici che saranno chiariti solo nel corso del decennio. I francesi di Areva sono in difficoltà, gli americani di Toshiba Westinghouse sono in ritardo, cosa succederà se uno si rivelasse indubbiamente più affidabile o più economico dell’altro?
2) Non è che dietro alla politicizzazione e dunque in qualche meno al minor valore dato ai fatti rispetto alla “lettura dei fatti” c’è un peccato originale del mezzo di comunicazione: il pezzo per il quotidiano era più malizioso ma alla fine diceva meno, come dimostrano i commenti degli utenti ad entrambi. Anche in questo senso Internet è una speranza per il futuro
3) Come sarà l’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana: coraggiosa e indipendente come quella inglese? Integrata e collaborativa come quella francese? Per ora semplicemente non c’è anche se la legge la “imponeva” per metà novembre.
Ne riparleremo