Nella "guerra mondiale" tra Areva e Westinghouse (capitolo 3, Chi), gli americani ottengono una vittoria importantissima. Infatti saranno targati Westinghouse i reattori costruiti negli Emirati Arabi Uniti
A vincere è stato il consorzio guidato dalla compagnia Korea Electric Power Corporation (Kepco) che si è portata a casa una commessa del valore di 20 miliardi di dollari per 4 reattori da mettere in linea tra il 2017 e il 2020 (una tempistica simile a quella italiana)
La Corporazione di Energia Nucleare degli Emirati (Enec) ha assegnato la commessa al gruppo sudcoreano, preferendolo alla multinazionale statunitense General Electric e al consorzio francese che vede la partecipazione di Areva. "Ci ha colpito la filosofia di sicurezza, di prima classe" della proposta sudcoreana, ha detto il direttore general dell'Enec, Jaldun al Mubarak
Areva vendeva il suo Epr in cordata con il meglio dell'industria transalpina (EDF, GDF-Suez, Total, Areva, Vinci e Alstom), nel mondo nucleare quello degli Emirati era considerato il colpo più appetibile per via della sicura solvibilità del committente e dell'importanza simbolica di una serie di centrali nel Golfo Persico. Inoltre, nella corsa alle commesse per la terza generazione Areva è in leggero vantaggio in Europa e in Brasile, ma è costretta ad inseguire in Cina, negli Usa e ora perde l'importante partita mediorientale.
Un'ultima notazione, per ottenere il via libera dagli Usa gli sceicchi hanno dichiarato che non arricchiranno l'uranio nel loro paese ma lo compreranno direttamente sul mercato escludendo la possibilità di un uso diverso da quello della produzione di elettricità