L'amministratore delegato dell'Enel Conti ieri è tornato a parlare su La 7 del suo progetto di costruire delle centrali.
Come si vede la sua fiducia nel completamento dell'impresa non è venuta meno. Anzi sostiene "di aver gia individuato i siti dove sorgeranno le centrali" ma di non volerli rivelare "neanche sotto tortura prima di aver ricevuto l'imprimatur del governo"
Evitando all'ad una seduta di waterboarding stile Cia, direi che i siti possibili sono già abbastanza definiti dai criteri tecnici e illustrati chiaramente nel libro (capitolo 5 dove). Il problema semmai é un altro: attendere il governo.
Mentre Conti raccontava dei siti già scelti, il maxiemendamento della Finanziaria tagliava i fondi per l'Agenzia per la sicurezza nucleare: 3 milioni di euro che non ci sono. Quindi non avrà per i prossimi mesi nessuno a cui sottoporre la sua scelta. In questo momento il conto alla rovescia per il ritorno delle centrali in Italia è fermo, e lo rimarrà almeno fino all'inizio dell'estate.
Nell'intervista il manager afferma che "i ritardi erano previsti, la macchina è ormai avviata".
evidentemente ha più fiducia, o più informazioni, degli stessi ministri e sottosegretari che nei corridoi raccontano del vicolo cieco in cui il programma nucleare si è infilato