La sconfitta negli Emirati subita un mese fa (ne abbiamo parlato qui e qui ) dall'intera cordata francese ha colpito l'anello debole: Areva.
Il Financial Times di oggi riporta che Il gruppo francese sta prendendo in considerazione l'ipotesi di produrre reattori più economici dopo che l'Epr sembra troppo costoso e mal visto dai vari governi
I manger francesi hanno rivelato al giornale che è iniziato una revisione dei prodotti della compagnia "per determinare se areva debba reintrodurre il più semplice reattore di seconda generazione cpr 1000, vecchio di 20 anni, tra i suoi prodotti per i paesi non abituati all'energia nucleare".
La revisione segue le dichiarazione di alcuni analisti esperti del settore, che hanno sconsigliato di proporre reattori al top della tecnologia ai paesi in via di sviluppo, che potrebbero preferire reattori più economici. Areva non ha rilasciato commenti ufficiali sulla questione.
Visto che l'Epr rimane il prototipo che vuole essere prodotto in Italia, viene spontanea la domanda: è solo per una questione di costi? O il fatto che ne a Flamanville, nè a Olkiluoto si è riusciti a concretizzare un progetto per ora solo sulla carta. I dubbi, fortissimi, delle agenzie di sicurezza finlandese e inglese su alcuni punti chiave dell'Epr dicono che il problema non è solo economico, ma anche tecnico.