La dichiarazione del candidato di centrosinistra alle regionali del Lazio sul nucleare chiude definitivamente la questione : "Ritengo che il programma nucleare del governo, che prevede una centrale nel Lazio, non sia utile in termini di costi-benefici. Piuttosto che spendere 25-30 miliardi per avere fra 10 anni il 4,5% dell'energia necessaria, è meglio raggiungere questo obiettivo con politiche di efficienza energetica. Si tratta di strade che inoltre porterebbero più lavoro per le pmi e gli artigiani penso alla produzione e installazioni di sistemi di isolamento, ai doppi vetri, alle energie rinnovabili. Sulla questione andavano ascoltati i cittadini, ma il governo ha già preso la decisione anche se penso che non sarà attuata".
La Bonino ha deciso di sfruttare al massimo la possibilità di trasformare la tornata elettorale in un referendum pro/contro la centrale a Montalto di Castro. L'avversaria Renata Polverini su questo tema per ora balbetta solo dei "Vedremo, valuteremo", che le fanno guadagnare la diffidenza dei contrari, ma non il sostegno degli atomo-entusiasti.
Mossa politicamente comprensibile, così come lo è la frase di pura propaganda che segue. Come i soldi di Enel o Edf possano finire agli artigiani che installano i doppi vetri è un vero mistero. Conti e Proglio senza possibilità di costruire le centrali in Italia dirotteranno quei soldi altrove, su tutti il secondo Epr in Francia e, per Edf, le centrali inglesi.
Da notare la stoccata finale al governo centrale: dà corpo ad una voce clamorosamente diffusa secondo cui nè il governo, nè l'Enel stanno facendo sul serio. Mi sembrano affermazioni lunari, ma in dietrologia sono stato sempre abbastanza scarso