L'influenza mi ha tenuto lontano dagli importanti eventi nucleari della settimana: l'incontro Enel-imprese in Confindustria e la riunione tra i grandi attori del settore nel centro Enea di Casaccia. Parlando con i presenti e qualche protagonista mi sembra di poter concludere che i "nuclearisti", Enel in testa, si sono rinfrancati per la presenza di così tante aziende non tanto per le ricadute pratiche di una platea di fornitori così vasta, ma proprio per la possibilità di creare un blocco d'interesse/opinione a favore del nucleare. Un po' come i sindacati sono serviti a contrastare nei momenti più duri l'opposizione alle centrali a carbone.
Basterà?
L'evento di Casaccia ha invece esposto una clamorosa contraddizione: l'Enea che lotta contro i ridimensionamenti/spacchettamenti/riorganizzazioni e vuole sfruttare il fatto di essere l'unica istituzione pubblica che può parlare di nucleare fornendo supporto tecnico per le autorizzazioni e le certificazioni. Proprio la legge sul nucleare prevede un'esproprazione di uomini e competenza dall'Enea all'Agenzia per la sicurezza nucleare che invece dovrebbe subentrare all'Enea. Ma i soldi per far partire l'agenzia non ci sono e quindi, tra mille ritardi e veti, quando nascerà l'agenzia sarà debole e disorientata. Morale della favola gli uffici saranno frammentati e le risposte dell'amministrazione confuse e inaffidabili. Inutile meravigliarsi poi che le autorizzazioni non vengano mai rilasciate nei tempi previsti