" Dicembre 2009 è stato un mese storico per l'industria nucleare coreana". Inizia così la miglior analisi sui veri vincitori dell'ultima grande corsa all'atomo. Il lungo articolo lo trovate qui, mentre il riferimento è alla vittoria della sudcoreana Kepco del megacontratto da 20 miliardi di dollari per la costruzione di quattro reattori negli Emirati Arabi. Aver battuto francesi e americani (General electric), soprattutto l'aver imposto il misconosciuto APR 1400 al famossimo EPR ha dato ai coreani una credibilità internazionale mai sperimentata prima, tanto da chiudere un analogo contratto per una centrale in Giordania.
Solo un anno fa il nascente mercato del medioriente era indicato da tutti gli analisti come il segno più concreto del "rinascimento nucleare globale", nonché la soluzione a tutti i problemi economici delle varie Areva e Westinghouse.
Ora il raccolto delle commesse è ad esclusivo vantaggio dei coreani, che propongono un modello "nuovo" (ne sono in costruizione due in patria), ma ancora pienamente di seconda generazione, completamente costruito da aziende del paese asiatico con soluzioni "fatte in casa" e ormai lontanissime parenti delle soluzioni Westinghouse da cui sono derivate.
Il segreto della vittoria coreana è il costo: l'Apr si costruisce in quattro anni a 2300 dollari al Kw, a regime produce un Kwh a 3,03 Kwh. L'Epr costa 2900 dollari a Kw e produce un kwh 3,93 dollari. Inolte al Kpeco ha indicato in soli 48 mesi il tempo di costruzione. Lo ha certificato l'Aiea e ne se ne sono accorti persino i francesi
La lezione del successo coreano, ma anche l'attivismo dei russi che ripropongono le loro vecchie centrali, la politica di paesi come la Germania e la Spagna che preferiscono allungare la vita degli impianti esistenti piuttosto che costruirne di nuovi è abbastanza inquietante: la terza generazione sta clamorosamente fallendo molte delle sue promesse: sono troppo costose e troppo difficili da costruire in tempi ragionevoli.
Non è che l'Italia, l'Inghilterra e ovviamente la Francia, sono salite sul treno sbagliato?