Continuiamo il nostro solitario osservatorio sulle vicende del nucleare francese, in particolare il destino di Areva,
Oggi Gerard Mestrallet, presidente di Gdf Suez, ha dichiarato: "Mi sembra importante che si mantenga una separazione fornitori di equipaggiamenti nucleari e produttori come noi o Edf"
Il vento sembra invece tirare nella direzione opposta: il governo transalpino sta per decidere la riorganizzazione della sua filiera nucleare, in cui si discutera' anche una possibile alleanza tra Edf e Areva. L'ipotesi e' quella di rialzare partecipazione di Edf dal 2,4% attraverso un aumento di capitale indispensabile per la sopravvivenza del più grande costruttore di centrali del mondo. Il matrimonio con Edf non piace neanche all'attuale ad di Areva, Anne Lauvergeon, che si oppone anche per interessi personali. L'arrivo di Edf come azionista di riferimento segnerebbe la fine del suo regno. Mestrallet però ha negato di voler affiancare Edf nel capitale: "In quanto cliente di Areva considero importante mantenere l'autonomia, l'indipendenza e la coesione del gruppo".
L'amministratore delegato di Edf, Henri Proglio ha invece ripetutamente chiesto lo scorporo di Areva, nata nel 2001 dalla fusione della societa' di arricchimento dell'uranio Cogema e della produttrice di reattori nucleari Framatome.
Da ricordare che mentre il comparto estrazione e arricchimento va alla grande, la costruzione di centrali e componenti per reattori è in profondo rosso per i costi incontrollabili dei cantieri Epr in Francia e soprattutto in Finlandia