Per gli "esperti" o anche solo "appassionati" di nucleare i titoli dei giornali di oggi sono incomprensibili. Berlusconi ha incontrato Putin e gli ha detto due cose: continueremo ad importare gas dalla Russia, qualunque cosa succeda al prezzo, e in più l'Enel ti darà una mano a costruire un centrale atomica il cui scopo è quello di esportare l'elettricità in Europa.
Invece, un lettore occasionale si convince che Putin ci darà una mano a costruire le nostre centrali. Non solo, le parole del nostro premier sul programma nazionale (cantieri aperti entro il 2013, sforzo per convincere la popolazione) confermano una linea che il suo stesso governo si sta impegnando a smentire nei fatti con i ritardi e i battibecchi sull'agenzia.
Sorprende ancor di più il credito dato alle parole del Cavaliere che notoriamente negli incontri internazionali tende ad "improvvisare" prese di posizioni epocali un po' su tutto (pensioni, guerre, pace in medioriente, tagli delle tasse). Parole che raramente si trasformano in linea politica.
Fossi uno di quelli che lavora seriamente ogni giorno al ritorno delle centrali in Italia, non solo non mi sentirei rassicurato o garantito, ma al contrario sentirei puzza di presa in giro.