giovedì 21 ottobre 2010

Ecco i siti....inglesi


I tempi del rinascimento nucleare inglese sono simili ai nostri. Un ottimo benchmark per verificare i tempi e i modi delle autorizzazioni, la qualità delle decisioni politiche, ma anche la bontà delle scelte tecniche e gestionali (quali modelli di reattori costruire e come distruibuire i costi tra la collettività e gli operatori privati).
Il grande vantaggio degli inglesi è l'aver mantenuto in funzione il loro (vetusto) sistema di centrali. Pur essendo in ritardo nella sostituzione degli impianti, la presenza di siti già a "vocazione nucleare" è stata decisiva per chiudere in tempi normali una lista di localizzazione delle nuove centrali ed evitare che un elenco del genere diventasse "tabù" come è successo in Italia. Non tutti i siti nominati ospiteranno una centrale, si comincerà, come in Italia, con 2 siti per probabili 3-4 reattori.

In questi due approfondimenti della Bbc si capisce che in realtà i problemi sono abbastanza simili a tutte le latitudini: divisioni tra i politici (anche all'interno della maggioranza Conservatori-liberali), opposizione dei comitati locali e braccio di ferro con gli operatori per ottenere maggiori aiuti pubblici.