venerdì 5 febbraio 2010

Quanti round alla Corte?

Per spirito di parte ecco i link dei pezzi di Repubblica sulla decisione del governo di impugnare le leggi anti nucleare di Campania, Puglia e Basilicata. Qui e qui.

Andiamo più in profondità: a giugno la consulta si pronuncerà sui ricorsi delle regioni alla legge nazionale, solo mesi dopo potrà occuparsi del ricorso del governo contro le leggi regionali. Scajola punta a vincere entrambi i round, i suoi avvocati (ma anche l'avvocatura di Stato) affermano che le prerogative delle regioni sul tema dell'energia, ambito di legislazione concorrente secondo l'articolo 117 della Costituzione, sono state rispettate nella legge nazionale. Effettivamente, pur non essendo un giurista, noto che la procedura di autorizzazione finale per la centrale nucleare è la stessa di una centrale normale, cambia tutto il lavoro istruttorio fatto precedentemente (scelta dei siti, scelta della tecnologia, compensazioni ai territori) che invece è affidato o all'agenzia o ai decreti attuativi.

Sulle leggi regionali sicuramente incostituzionale è la parte che vieta i depositi (la difesa dell'ambiente spetta solo allo Stato centrale) mentre in divieto dei reattori nel territorio regionale ha qualche possibilità di sopravvivere.

Il vero problema è che anche se il governo, dopo un annetto, vincesse tutte e due le cause, non potrebbe dirsi al sicuro perché anche i decreti delegati in via di approvazione possono essere impugnati dalle regioni davanti alla Corte, forse anche con più sostanza di quanto fatto per la legge dell'agosto scorso.
Potrebbe esserci un terzo round, e poi un quarto......