Il consigliere sull'energia del premier, Guido Possa, ingegnere nucleare e compagno di scuola di Berlusconi, affida al Sole 24 ore quella che si può solo considerare una provocazione: riapriamo Caorso.
"Smantellare l'impianto costerà 500 milioni di euro - argomenta il senatore che ha rifiutato la presidenza dell'Agenzia nucleare - il suo valore residuo è di un miliardo non capisco perché dovremmo rinunciare a un beneficio economico del genere".
La centrale ha effettivamente ancora in piedi l'edificio centrale, ma ha perso il camino e ben presto tutto il combustibile sarà trasferito altrove. La valutazione di un miliardo appare quantomento generosa, la riapertura di Caorso sarebbe più simile a quelle "ristrutturazioni" in cui prima si demolisce e poi si ricostruisce da zero, con il vantaggio che il cantiere nuovo renderebbe meno laborioso il processo di smantellamento dei materiali presenti attualmente.
A Caorso, nell'ipotesi di Possa, non ci andrebbe un Epr, che ha bisogno di molta acqua, ma un più collaudato reattore di seconda generazione. Considerando che la popolazione locale non vuole più sentir parlare di nucleare e che le centrali "vecchie" non sono nemmeno mai state prese in considerazione nel progetto attuale del governo, siamo di fronte a ipotesi prive di sostanza. Anche se lui è convinto che tutto questo clima antinucleare cambierà appena dopo le elezioni regionali. Bah!
giovedì 25 febbraio 2010
martedì 23 febbraio 2010
Cosa c'è dietro il rinascimento nucleare americano
Ecco una bella intervista al segretario per l'energia Steve Chu che spiega il perché della nuova raffica di garanzie pubbliche alle centrali americane
naturalmente ci sono dei passaggi contestabili, nondimeno emerge una strategia politica coerente che deve mediare con le esigenze politiche del presente e i grandi obiettivi futuri
naturalmente ci sono dei passaggi contestabili, nondimeno emerge una strategia politica coerente che deve mediare con le esigenze politiche del presente e i grandi obiettivi futuri
mercoledì 17 febbraio 2010
Agenzia in dirittura d'arrivo
Oggi Scajola ha annunciato che il decreto sull'agenzia è "arrivato alla fine". Per dimostrarlo ha parlato apertamente delle difficoltà del testo tra i vari ministeri, quindi vanno considerate ormai superate: " é arrivato dal ministero delle infrastrutture il parere positivo, l'Economia ha firmato, ma ha fatto osservazioni su aspetti che interessano il ministero dell'ambiente, il quale, ora, le sta esaminando con i miei tecnici. Non è necessario un passaggio in consiglio dei ministri, ma la nomina del presidente spetta a Palazzo Chigi
martedì 16 febbraio 2010
Obama nuclearista, ma... /2
"Gli otto miliardi di dollari annunciati oggi per la costruzione di nuove centrali nucleari pulite e sicure, sono solo l'inizio. La mia amministrazione intende triplicare gli investimenti destinati all'intero settore dell'energia nucleare, superando vecchi dibattiti tra destra e sinistra. So bene che quest'annuncio verrà accolto da qualcuno con favore da qualcun'altro con forti dissensi. Ma voglio mettere l'accento su un punto: anche se ci sono delle opinioni diverse, queste non possono impedirci di fare passi avanti. Su una questione come quella energetica che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del nostro pianeta, non possiamo continuare a essere bloccati nel vecchio dibattito tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori".
Cosa fa un presidente al minimo di gradimento nei sondaggi: va in Maryland e annuncia un bel piano di centrali nucleari. Il ragazzo ha coraggio, gli va riconosciuto
Cosa fa un presidente al minimo di gradimento nei sondaggi: va in Maryland e annuncia un bel piano di centrali nucleari. Il ragazzo ha coraggio, gli va riconosciuto
Obama nuclearista, ma...
E' un gran giorno per i nuclearisti, la Casa Bianca ha deciso di concedere ben 8,3 miliardi di prestito garantito per aiutare la Southern Co a costruire due reattori in Georgia, sarebbero i primi a entrare in funzione dall'incidente di Three Miles Island (Cap 1 Cosa).
Ancor più interessanti le parole del consigliere per l'energia di Barack Obama, Carol Browner , ex presidente dell'istituto per la protezione ambientale (Epa) e ambientalista.
La Browner apre decisamente al nucleare come moneta di scambio con i Repubblicani come dimostra queste dichiarazioni rilasciate alla Reuters:
WASHINGTON, Feb 16 (Reuters) - The White House is optimistic about climate change legislation in Congress and hopes an announcement to jumpstart the nuclear power industry will appeal to Republican skeptics, a top adviser to President Barack Obama said.
Carol Browner, said she was hopeful about progress on energy and climate legislation that is currently stalled in the U.S. Senate. "I'm always optimistic, as is the president," Browner told Reuters Insider in an interview.
"Wère working hard, and wère encouraged by the conversations that are going on. Obviously this is very important legislation and wère going to do everything we can to make it happen," she said.
Browner noted that Republicans, many of whom oppose the climate bill, would take note of Obamàs efforts to reach out on the issue of nuclear energy.
"We also hope that Republicans and others, supporters of nuclear (power), will take note that the administration is prepared to provide leadership on issues that are important to solving our energy future and creating a different energy future," she said.
Non significa che il rinascimento nucleare oltreoceano sia così scontato: il Wsj riporta una storia che arriva dal Vermont, chiamato ad allungare la licenza all'unica centrale presente nel suo territorio dopo 37 anni di attività. Il rinnovo è pratica ormai comune nel resto degli Stati Uniti, ma nel Vermont non basta un atto amministrativo, serve il voto del parlamento locale. Voto che al momento sarebbe negativo anche perché una piccola fuga radioattiva nei mesi scorsi ha rilanciato l'opposizione alle centrali. Ancor di più il calo della domanda di elettricità nello Stato sembra rendere la vecchia centrale da 650 MW non così necessaria, gli esperti del settore prevedono che i prezzi dell'energia non dovrebbero alzarsi più di tanto, men che meno ci sarebbe il rischio di offerta insufficiente
Ancor più interessanti le parole del consigliere per l'energia di Barack Obama, Carol Browner , ex presidente dell'istituto per la protezione ambientale (Epa) e ambientalista.
La Browner apre decisamente al nucleare come moneta di scambio con i Repubblicani come dimostra queste dichiarazioni rilasciate alla Reuters:
WASHINGTON, Feb 16 (Reuters) - The White House is optimistic about climate change legislation in Congress and hopes an announcement to jumpstart the nuclear power industry will appeal to Republican skeptics, a top adviser to President Barack Obama said.
Carol Browner, said she was hopeful about progress on energy and climate legislation that is currently stalled in the U.S. Senate. "I'm always optimistic, as is the president," Browner told Reuters Insider in an interview.
"Wère working hard, and wère encouraged by the conversations that are going on. Obviously this is very important legislation and wère going to do everything we can to make it happen," she said.
Browner noted that Republicans, many of whom oppose the climate bill, would take note of Obamàs efforts to reach out on the issue of nuclear energy.
"We also hope that Republicans and others, supporters of nuclear (power), will take note that the administration is prepared to provide leadership on issues that are important to solving our energy future and creating a different energy future," she said.
Non significa che il rinascimento nucleare oltreoceano sia così scontato: il Wsj riporta una storia che arriva dal Vermont, chiamato ad allungare la licenza all'unica centrale presente nel suo territorio dopo 37 anni di attività. Il rinnovo è pratica ormai comune nel resto degli Stati Uniti, ma nel Vermont non basta un atto amministrativo, serve il voto del parlamento locale. Voto che al momento sarebbe negativo anche perché una piccola fuga radioattiva nei mesi scorsi ha rilanciato l'opposizione alle centrali. Ancor di più il calo della domanda di elettricità nello Stato sembra rendere la vecchia centrale da 650 MW non così necessaria, gli esperti del settore prevedono che i prezzi dell'energia non dovrebbero alzarsi più di tanto, men che meno ci sarebbe il rischio di offerta insufficiente
lunedì 15 febbraio 2010
La Fiom schizofrenica
La Fiom è in prima fila per salvare la Mangiarotti Nuclear di Milano, in sciopero da ieri: "Non ci sono solo 118 posti di lavoro ma il futuro dell'unica impresa sul territorio in possesso delle certificazioni e in grado di lavorare in un settore delicato come quello del nucleare" segnala il comunicato sindacale.
A difendere i compagni non ci sono gli iscritti Fiom di tutto il sud Italia che si sono schierati contro l'ipotesi di costruire delle centrali in Basilicata, Molise e soprattutto Sicilia, quando, senza grande serietà, si è parlato di una conversione all'atomo del sito Fiat di Termini Imerese. Visto che per far lavorare chi costruisce componenti per centrali, ovviamente vanno costruite le centrali, l'alleanza rosso verde dovrebbe chiarirsi sul fatto che ci sono delle vittime inevitabili.
A difendere i compagni non ci sono gli iscritti Fiom di tutto il sud Italia che si sono schierati contro l'ipotesi di costruire delle centrali in Basilicata, Molise e soprattutto Sicilia, quando, senza grande serietà, si è parlato di una conversione all'atomo del sito Fiat di Termini Imerese. Visto che per far lavorare chi costruisce componenti per centrali, ovviamente vanno costruite le centrali, l'alleanza rosso verde dovrebbe chiarirsi sul fatto che ci sono delle vittime inevitabili.
giovedì 11 febbraio 2010
La Polverini ha deciso: Nimby
Il candidato di centrodestra assume la linea Zaia e di tutti i governatori di centrodestra: belle le centrali ma non qui.
Il messaggio è sul suo sito. I commenti, tutti positivi, sembrano suggerire che anche tra gli elettori del centrodestra i nuclearisti siano una sparuta minoranza. Sulla loro credibilità e veridicità non entro.
Nel dettaglio il messaggio contiene parecchie imprecisioni, vediamole: . "In tempi rapidissimi il Lazio diventerà energeticamente autosufficiente e in pochi anni andrà addirittura in surplus, esportando energia verso altre regioni. Pertanto ritengo che nel Lazio non ci sia bisogno di istallare nuove centrali nucleari."
La politica dell'autarchia energetica, ogni regione pensa ai suoi bisogni, è un'idiozia economica e tecnica, ma è un argomento usato da molti candidati di entrambi gli schieramenti. Perchè una regione dovrebbe essere autosufficiente dal punto di vista energetico quando quella accanto può esportare a prezzi più bassi? Cosa temono che chiudano le frontiere a Orte? Naturalmente vale anche al contrario: se ho la possibilità di produrre più energia del necessario e venderla al resto d'Italia guadagnandoci, perché dovrei rinunciarci?
Se poi la guardiamo da italiani, venti sistemi energetici autosufficienti sono molto più rigidi e costosi di uno nazionale, è un'ovvietà, ma direi che a questo punto va ricordato.
ricordo che si sta ultimando la riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord a carbone pulito (da olio combustibile) e che questo ha già comportato una forte assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni Comune, Provincia e Regione. A oggi, infatti, è attivo solo uno dei tre impianti, un secondo è in prova e un terzo è in fase di completamento. La stessa centrale a olio combustibile di Montalto di Castro funziona a potenza ridotta. Mettere a regime Torrevaldaliga nord e Montalto di Castro già consentirebbe di andare in pareggio energetico".
Tralasciando la storia del pareggio energetico, va specificato che la centrale ad olio di Montalto funziona a potenza ridotta perché usa un carburante (il petrolio) più costoso e molto più inquinante dei suoi concorrenti (carbone e gas), quindi è un bene per la salute di tutti che funzioni poco.
Il messaggio è sul suo sito. I commenti, tutti positivi, sembrano suggerire che anche tra gli elettori del centrodestra i nuclearisti siano una sparuta minoranza. Sulla loro credibilità e veridicità non entro.
Nel dettaglio il messaggio contiene parecchie imprecisioni, vediamole: . "In tempi rapidissimi il Lazio diventerà energeticamente autosufficiente e in pochi anni andrà addirittura in surplus, esportando energia verso altre regioni. Pertanto ritengo che nel Lazio non ci sia bisogno di istallare nuove centrali nucleari."
La politica dell'autarchia energetica, ogni regione pensa ai suoi bisogni, è un'idiozia economica e tecnica, ma è un argomento usato da molti candidati di entrambi gli schieramenti. Perchè una regione dovrebbe essere autosufficiente dal punto di vista energetico quando quella accanto può esportare a prezzi più bassi? Cosa temono che chiudano le frontiere a Orte? Naturalmente vale anche al contrario: se ho la possibilità di produrre più energia del necessario e venderla al resto d'Italia guadagnandoci, perché dovrei rinunciarci?
Se poi la guardiamo da italiani, venti sistemi energetici autosufficienti sono molto più rigidi e costosi di uno nazionale, è un'ovvietà, ma direi che a questo punto va ricordato.
ricordo che si sta ultimando la riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord a carbone pulito (da olio combustibile) e che questo ha già comportato una forte assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni Comune, Provincia e Regione. A oggi, infatti, è attivo solo uno dei tre impianti, un secondo è in prova e un terzo è in fase di completamento. La stessa centrale a olio combustibile di Montalto di Castro funziona a potenza ridotta. Mettere a regime Torrevaldaliga nord e Montalto di Castro già consentirebbe di andare in pareggio energetico".
Tralasciando la storia del pareggio energetico, va specificato che la centrale ad olio di Montalto funziona a potenza ridotta perché usa un carburante (il petrolio) più costoso e molto più inquinante dei suoi concorrenti (carbone e gas), quindi è un bene per la salute di tutti che funzioni poco.
lunedì 8 febbraio 2010
Due anni e due milioni
Il nucleare fa passi avanti, sono molto più piccoli di quanto non li rappresentino, ma comunque ci sono
Scajola esulta per l'approvazione in Cdm del decreto sui criteri, e si lancia in una previsione ambiziosa: "inizia il percorso per la scelta dei siti da parte delle imprese e gli iter autorizzativi si concluderanno in due anni". Teniamolo a mente.
Grande risalto invece per il raddoppio delle risorse per la regolazione energetica e per il nucleare nel budget 2010 dello Stato. "Raddoppio" suona decisamente meglio delle cifre assolute: arrivano 2,6 milioni di euro in più.
Sono i soldi per l'Agenzia, e per come si erano messe le cose Scajola non può che esultare come se fosse un successo vero.
Scajola esulta per l'approvazione in Cdm del decreto sui criteri, e si lancia in una previsione ambiziosa: "inizia il percorso per la scelta dei siti da parte delle imprese e gli iter autorizzativi si concluderanno in due anni". Teniamolo a mente.
Grande risalto invece per il raddoppio delle risorse per la regolazione energetica e per il nucleare nel budget 2010 dello Stato. "Raddoppio" suona decisamente meglio delle cifre assolute: arrivano 2,6 milioni di euro in più.
Sono i soldi per l'Agenzia, e per come si erano messe le cose Scajola non può che esultare come se fosse un successo vero.
venerdì 5 febbraio 2010
Quanti round alla Corte?
Per spirito di parte ecco i link dei pezzi di Repubblica sulla decisione del governo di impugnare le leggi anti nucleare di Campania, Puglia e Basilicata. Qui e qui.
Andiamo più in profondità: a giugno la consulta si pronuncerà sui ricorsi delle regioni alla legge nazionale, solo mesi dopo potrà occuparsi del ricorso del governo contro le leggi regionali. Scajola punta a vincere entrambi i round, i suoi avvocati (ma anche l'avvocatura di Stato) affermano che le prerogative delle regioni sul tema dell'energia, ambito di legislazione concorrente secondo l'articolo 117 della Costituzione, sono state rispettate nella legge nazionale. Effettivamente, pur non essendo un giurista, noto che la procedura di autorizzazione finale per la centrale nucleare è la stessa di una centrale normale, cambia tutto il lavoro istruttorio fatto precedentemente (scelta dei siti, scelta della tecnologia, compensazioni ai territori) che invece è affidato o all'agenzia o ai decreti attuativi.
Sulle leggi regionali sicuramente incostituzionale è la parte che vieta i depositi (la difesa dell'ambiente spetta solo allo Stato centrale) mentre in divieto dei reattori nel territorio regionale ha qualche possibilità di sopravvivere.
Il vero problema è che anche se il governo, dopo un annetto, vincesse tutte e due le cause, non potrebbe dirsi al sicuro perché anche i decreti delegati in via di approvazione possono essere impugnati dalle regioni davanti alla Corte, forse anche con più sostanza di quanto fatto per la legge dell'agosto scorso.
Potrebbe esserci un terzo round, e poi un quarto......
Andiamo più in profondità: a giugno la consulta si pronuncerà sui ricorsi delle regioni alla legge nazionale, solo mesi dopo potrà occuparsi del ricorso del governo contro le leggi regionali. Scajola punta a vincere entrambi i round, i suoi avvocati (ma anche l'avvocatura di Stato) affermano che le prerogative delle regioni sul tema dell'energia, ambito di legislazione concorrente secondo l'articolo 117 della Costituzione, sono state rispettate nella legge nazionale. Effettivamente, pur non essendo un giurista, noto che la procedura di autorizzazione finale per la centrale nucleare è la stessa di una centrale normale, cambia tutto il lavoro istruttorio fatto precedentemente (scelta dei siti, scelta della tecnologia, compensazioni ai territori) che invece è affidato o all'agenzia o ai decreti attuativi.
Sulle leggi regionali sicuramente incostituzionale è la parte che vieta i depositi (la difesa dell'ambiente spetta solo allo Stato centrale) mentre in divieto dei reattori nel territorio regionale ha qualche possibilità di sopravvivere.
Il vero problema è che anche se il governo, dopo un annetto, vincesse tutte e due le cause, non potrebbe dirsi al sicuro perché anche i decreti delegati in via di approvazione possono essere impugnati dalle regioni davanti alla Corte, forse anche con più sostanza di quanto fatto per la legge dell'agosto scorso.
Potrebbe esserci un terzo round, e poi un quarto......
mercoledì 3 febbraio 2010
trasparenza transalpina
Rapida segnalazione di questo bellissimo sito www.mesure-radioactivite.fr in cui si può vedere il livello di radioattività misurato in tutto il territorio francese. Le rilevazioni riguardano aria, acqua e coltivazioni, e al momento, il sito è aperto da ieri, sono 185 mila.
martedì 2 febbraio 2010
Se ne vanno
Le prime due barre di combustibile delle centrale di Saluggia (Vercelli) hanno preso la via della Francia, destinazione Le Hague, per essere riprocessate. Le barre sono 164 saranno progressivamente trasferite fino al 2011. Dovrebbero rientrare entro il 2017, per allora dovremmo aver deciso dove collocare il nostro deposito definitivo. Il tempo stringe.
lunedì 1 febbraio 2010
Il nucleare verde
Il mantra è noto: "Atomo e rinnovabili non sono in concorrenza, ma complementari". Una convivenza difficile che però è data da due fattori ineliminabili: tutte e due sono competitivi come alternativa alla fonti fossili (scegliete voi se per ragioni di indipendenza energetica o perchè impattano meno sul clima), alternativa però che ha senso economico solo se i governi sono disposti a "prezzarla" sussidiando tutto ciò che non è petrolio e gas o, più raramente, penalizzando le fonti tradizionali tanto da rendere appetibili i concorrenti.
In Italia non ci credono in tanti, nel campo ambientalista la si considera solo una trovata per rendere il nucleare presentabile, nel resto del mondo si è passati dalla teoria alla pratica: in Germania il governo Merkel ha dato seguito alla promessa elettorale di non spegnere i reattori in funzione e allungarne la vita utile. La complementarietà sta nel fatto che il governo punta a indirizzare i profitti "insperati" che realizzeranno le utilities in progetti che aiuteranno le rinnovabili. Da verificare quanto saranno stringenti questi indirizzi, ma la Germania va presa assolutamente come modello visto è che l'unica ad aver realmente centrato gli obiettivi di Kyoto.
Ancor più netta la morale che arriva dagli Stati Uniti: le difficoltà a far passare la riforma sanitaria, i nuovi equilibri al Senato hanno prima rimandato e poi messo in forte dubbio l'altra grande riforma Obamiana, quella sul Climate bill.
Il suo destino sarà deciso in primavera, ma nel discorso sullo Stato dell'Unione il presidente ha rilanciato il suo impegno sul nucleare, come conferma il Financial Times . Per tutti la lettura è la stessa: i sussidi al nucleare (ben più generosi di quelli che si trovano in Europa) servono ai democratici per ottenere un sostegno al Green deal da parte dei repubblicani
In Italia non ci credono in tanti, nel campo ambientalista la si considera solo una trovata per rendere il nucleare presentabile, nel resto del mondo si è passati dalla teoria alla pratica: in Germania il governo Merkel ha dato seguito alla promessa elettorale di non spegnere i reattori in funzione e allungarne la vita utile. La complementarietà sta nel fatto che il governo punta a indirizzare i profitti "insperati" che realizzeranno le utilities in progetti che aiuteranno le rinnovabili. Da verificare quanto saranno stringenti questi indirizzi, ma la Germania va presa assolutamente come modello visto è che l'unica ad aver realmente centrato gli obiettivi di Kyoto.
Ancor più netta la morale che arriva dagli Stati Uniti: le difficoltà a far passare la riforma sanitaria, i nuovi equilibri al Senato hanno prima rimandato e poi messo in forte dubbio l'altra grande riforma Obamiana, quella sul Climate bill.
Il suo destino sarà deciso in primavera, ma nel discorso sullo Stato dell'Unione il presidente ha rilanciato il suo impegno sul nucleare, come conferma il Financial Times . Per tutti la lettura è la stessa: i sussidi al nucleare (ben più generosi di quelli che si trovano in Europa) servono ai democratici per ottenere un sostegno al Green deal da parte dei repubblicani
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