Anche la Confederazione ha deciso di spegnere progressivamente i propri reattori. Una decisione interessante soprattutto per alcuni dettagli. Il primo è che, a differenza della Germania, è un phase out senza programma alternativo. Servirà farne uno al più presto visto che l'atomo garantisce il 35-40% del fabbisogno elettrico. Il secondo è che le centrali avranno una vita di 50 anni, un record europeo che non dovrebbe renderci molto felici data la vicinanza di questi ruderi. I due reattori di Beznau saranno chiusi nel 2019 e nel 2021, Muhleberg nel 2022.
C'è da sperare che qualche guasto o revisione straordinaria accorci l'ultima parte della loro vita.
Terza ed ultima riflessione è che con la Svizzera e la probabile valanga di Si al referendum italiano, l'Europa del prossimo decennio sarà spaccata in due con una fascia denuclearizzata (Italia, Svizzera, Austria, Germania Danimarca) e qualche centinaio di reattori ad Est e Ovest. In un'ottica di "rete europea" questa disposizione peserà non poco.