Gli economisti di Freakonomics, famosi per la capacità di approcci anticonformisti ai temi grandi e piccoli dell'economia e del vivere sociale hanno ospitato un articolato dibattito su quanto sia realistico e realizzabile lo spegnimento dello centrali da parte della Germania. Si parla anche del referendum italiano. Vi consiglio di andarvelo a leggere qui.
Anche se non ci sono suggerimenti particolarmente originali sono ripresi molti temi presenti in "Fuga dal nucleare" e quindi è un'utile integrazione (solo dopo aver letto il mio libro, mi raccomando :)). Il succo del dibattito è che le rinnovabili sono un'alternativa parziale e gas e carbone si avvantaggeranno più di tutti del vuoto lasciato dall'atomo, ma comunque la mossa ambiziosa dei tedeschi è in generale positiva perché spingerà ricerca e investimenti verso le tecnologie verdi, quindi "soldi ben spesi" specie in un'ottica futura.
Con puro spirito provocatorio segnalo l'intervento più critico della scelta tedesca, quello di Jesse Jenkins e Sara Mansur del Breaktrough institute. Il punto più forte dello loro studio, che trovate integralmente qui , è l'immagine qui sotto.
Nella scala a sinistra ci sono i Kwh di elettricità a emissioni zero in più che il sistema tedesco dovrà produrre (o in alternativa rinunciare a consumare) per spegnere le centrali, raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissione e magari (l'ultima colonna) spegnere un po' di centrali a carbone. In realtà sta succedendo il contrario: sono 11 mila i Mw a carbone in corso di costruzione in Germania.