lunedì 9 agosto 2010

La soluzione filippina

Prendetela come monito, nulla più, ma questa storia potrebbe essere una clamorosa anteprima dell'avventura italiana nell'atomo

La centrale nucleare di Bataan, a 100 Km dalla capitale delle Filippine Manila, non ha mai prodotto un solo Kwh pur essendo pronta nel 1984. Dopo venticinque anni d'incuria è buona solo per far pascolare le pecore, il prato più costoso del mondo visto che il governo filippino ha pagato negli anni 2,3 miliardi di dollari alla Westinghouse.

Iniziata nel 1976 e bloccata nel 1979 perché dello stesso modello di quella che provocò l'incendio di Three miles island. L'unico reattore è stato completato allo stesso prezzo con cui Westinghouse si era impegnata a costruirne due. Ma nel frattempo l'allora presidente Cory Aquino decise che il nucleare non serviva (come fa notare l'articolo in realtà nelle Filippine i blackout sono all'ordine del giorno ormai da anni).

Le cause dei questo enorme spreco: l'estrema instabilità politica, corruzione, proteste interne, dubbi sulla sicurezza, difficoltà economiche del governo committente. Mi sembra che siamo già ben attrezzati.