Ha suscitato molto scalpore la notizia pubblicata da Reuters secondo cui l'Enel avrebbe deciso di costruire due reattori a Montalto e uno nella zona di Piacenza. Non mi sembra un grosso passo avanti. I colleghi della Reuters hanno ottenuto conferma da fonti Enel per una location, Montalto, in cima a tutte le liste da più di un anno. Fin lì c'eravamo arrivati. Dal punto di vista giornalistico il "vero scoop" sarebbe poter mostrare un documento di provenienza Enel, Edf o, meglio ancora, attribuibile al governo con il nome Montalto scritto in bella vista
Su Piacenza, o meglio Caorso, sono più dubbioso. Ho chiesto più volte a vari ingegneri se fosse possibile costruire un Epr (che necessità di grandi quantità d'acqua) sulle sponde di un fiume, anche se grande come il Po. La risposta è stata diversa: gli uomini Enel sono certi che si possa fare, molto più scettici gli altri. Quindi le fonti della Reuters sono affidabili, ma che sia una buona idea è tutto da dimostrare. E' un classico nodo che dovrebbe sciogliere l'agenzia-che-non-può essere nominata
Più interessante lo scoop del Quotidiano Energia (niente link perchè si fanno pagare), secondo cui Gdf Suez e E.on sarebbero ad un passo da unire le loro forze per costruire una centrale in Italia. Credo che il passaggio in Italia nei giorni scorsi (con tanto di convegno) di alcuni manager Westinghouse sia alla base di questa evoluzione.
La famosa seconda cordata avrebbe ora tutti puzzle al loro posto: due utility in grado di finanziare il reattore, un progettista e un modello di punta (l'Ap 1000) e un costruttore italiano (Ansaldo).
La prima cordata è "politicamente attiva" nello spingere il ritorno all'atomo italiano e quindi ci sarà in qualsiasi caso. Gli outsider aspettano di vedere se l'Italia fa veramente sul serio. Ad esempio se il ministro-che-non-c'è riesce a varare l'agenzia-che-non-può essere nominata