La Casa Bianca mantiene l'atomo nel novero delle tecnologie "pulite". Il nuovo budget presentato da Obama salva gli aiuti al comparto dalla selva di tagli annunciati. Nei giorni scorsi il ministro Steven Chu aveva chiarito che anche i fondi a disposizione del suo staff avrebbero subito dei tagli per circa 600 milioni e che la vera sfida del suo mandato sarebbe stata eliminare i sussidi a petrolio, carbone e gas che lo stesso Obama ha quantificato in 46 miliardi di dollari nel prossimo decennio (3,6 dal 2012).
La proposta della Casa Bianca va decisamente in questa direzione. Però il passaggio al congresso può letteralmente stravolgere le cifre del budget, quindi per ora anche i numeri vanno intesi come semplice volontà politica tutta da confermare. Il nucleare dovrebbe avere vita facile anche nella camera a maggioranza repubblicana: la Finanziaria obamiana triplica le garanzie pubbliche per chi costruisce nuove centrali: la dotazione del fondo passa da 18,5 miliardi a 54 miliardi a cui si aggiunge il sostegno ad un progetto di ricerca da 67 milioni di dollari per creare mini reattori da 2-300 Mw.
Più dura sarà far passare il taglio completo di tutti i programmi di ricerca statali sulle fonti fossili comprese quelle su tecnologie "giovani" come l'estrazione dello shale gas. Dovrebbe sopravvivere il sostegno alla CCS.
Se fossero confermate queste misure, la politica energetica di Obama andrebbe in senso opposto alle richieste dell'industria che è molto dubbiosa sulla costruzione di nuove centrali e entusiasta per le prospettive di sviluppo di un'economia a gas di tipo europeo.