La notizia, esemplare, arriva dalla Germania dove le centrali nucleari sono state un tema importante nella campagna elettorale fino alle elezioni di ottobre. I tedeschi hanno deciso nel 2003 di uscire gradatamente da questa fonte di energia. La coalizione rosso/verde (centrosinistra) proponeva di rispettare la tabella di marcia e chiudere i siti alla scadenza della licenza, se non affrettare l'intero programma.
I vincitori, popolari e liberali, hanno invece proposto la soluzione più furba: l'obiettivo è ridurre le emissioni di Co2 e per questo usiamo tutto ciò che può venir utile. Le rinnovabili sono al primo posto, il nucleare è comunque meglio di carbone e petrolio, il gas è indispensabile. Per chi la "promessa" di spegnere tutto entro il 2032 rimane, ma nel frattempo sfruttiamo quello che già abbiamo, non si rinuncia all'atomo finché fonti altrettanto prive di gas serra potranno sostituirli.
Oggi le agenzie italiane riportano l'intervista al quotidiano Bild del ministro dell'Ambiente, Norbert Roettgen (Cdu) secondo il quale "l'energia di origine nucleare si può utilizzare durevolmente solo se è accettata dalla maggioranza della popolazione: da decenni non è più così e, secondo me, questo atteggiamento non cambierà".
Di qui l'affermazione più forte "la scelta fatta nel 2003 è irreversibile". Va notato che quella scelta fu fatta da un governo di colore opposto all'attuale
Roettgen affermq che l'energia ottenuta da fonti alternative e rinnovabili come quelle eoliche, idriche e si origine solare "è ancora cara, ma i prezzi diminuiranno rapidamente".
Quanto al prolungamento della durata di esercizio delle centrali nucleari tedesche, che il governo nero-giallo si appresta a decidere, Roettgen ha spiegato che grazie a questa misura "una parte degli utili realizzati verranno investiti nelle fonti di energia rinnovabili".
Voi definireste il governo tedesco contrario al nucleare?
Il senatore Pd Roberto Della Seta, leader di Legambiente non resiste alla tentazione: " Anche illustri governi di centro destra governi di centrodestra e tutti i paesi industrializzati stanno scommettendo sull'efficienza energetica e sulle energie pulite come risposte al problema dei cambiamenti climatici e all'esigenza di ridurre la dipendenza dal petrolio e dai combustibili fossili, nel mondo c'è un solo leader politico più appassionato di Scajola e Berlusconi per l'energia nucleare: il presidente iraniano Ahmadinejad".
è solo questione di tempo perché qualche filonuclearista dica l'esatto contrario mettendo la Germania tra le nazioni sostenitrici delle centrali.
Dico la mia citando "ovviamente" il libro. "Il rinascimento nucleare è tutto qui: sostituzione e miglioramento progressivo delle centrali esistenti nessuno pensa che l’atomo forirà più di quanto già offre, né che dopo cinquant’anni di ricerche riuscirà a svolgere un ruolo più ampio. Le aspettative di lungo periodo ormai guardano altrove: al sole, allo sfruttamento delle forze naturali".
In Germania l'hanno capito. Noi?